Il settore agroalimentare è ancora un settore altamente redditizio, che non conosce crisi perché soddisfa un bisogno primario; tra le varie attività che vi rientrano, c’è anche il supermercato, nelle sue diverse varianti. Potete scegliere tra:
- un supermercato tradizionale, che offre una vasta gamma di prodotti, dai generi alimentari ai prodotti per la casa
- un discount, che offre prodotti a basso costo;
- negozi di nicchia specializzati, ad esempio, in cibo biologico, vegan, senza glutine, locale a km 0;
- un superstore, che offre una gamma di prodotti maggiore rispetto al supermercato tradizionale.
Dopo aver effettuato questa prima scelta, è importante studiare il mercato target, in particolare la concorrenza locale, le richieste dei clienti e le tendenze del momento, al fine di decidere quali servizi aggiuntivi offrire e di individuare una location strategica dove avviare la propria attività, in un’area facilmente raggiungibile con un ampio parcheggio a disposizione dei clienti. Infine è importante scegliere il locale, da circa 40 mq per un piccolo alimentari di quartiere fino a 200 mq per un grande supermercato con uno spazio ben organizzato da destinare al magazzino e all’area di scarico della merce.
COME APRIRE UN SUPERMERCATO: Iter burocratico
L’iter burocratico è abbastanza complesso, per questo si consiglia la consulenza di un commercialista, non solo per la fase di avvio iniziale, ma anche per la successiva gestione. Inoltre è importante informarsi presso il SUAP sui requisiti necessari:
- Apertura della partita IVA;
- Iscrizione nel Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio;
- Dichiarazione di inizio attività (SCIA) almeno 30 gg prima dell’apertura al pubblico;
- Pagamento dei diritti SIAE per la diffusione della musica;
- Ottenimento della certificazione antincendio da parte dei Vigili del Fuoco;
- Ottenimento del permesso per affiggere l’insegna esterna;
- Iscrizione INPS e INAIL per il titolare e i dipendenti;
- Stipula delle necessarie Assicurazioni;
- Messa a norma del locale (che deve avere destinazione commerciale) e degli impianti in materia di igiene, sicurezza, agibilità, urbanistica;
- Ottenimento del nulla osta sanitario ASL;
- Ottenimento dell’attestato SAB rilasciato dal comune, o in alternativa aver maturato un’esperienza di almeno 2 anni negli ultimi 5 nel settore alimentare;
- Ottenimento dell’attestato HACCP per manipolazione, conservazione e vendita di alimenti;
- Ottenimento del permesso da parte dell’Agenzia delle Dogane per la vendita alcolici e superalcolici;
- Installazione dei POS presso le casse;
Costi di avvio e di gestione di un supermercato
L’investimento iniziale per avviare un supermercato è molto ingente: può andare dai 50.000€ per un piccolo minimarket fino ad un minimo di 100.000€ per un supermercato tradizionale, e addirittura oltre i 300.000€. I costi iniziali da considerare sono quelli relativi al locale, da acquistare o da prendere in affitto, e al suo allestimento, includendo i costi di acquisto della prima fornitura, degli scaffali, dei refrigeratori, del sistema di sicurezza con telecamere e
allarmi, del registratore di cassa e del POS. I costi di gestione, invece, includono un eventuale affitto, le utenze, l’acquisto delle derrate e i costi relativi al personale e al marketing. Una gestione efficiente delle scorte, che trovi il giusto equilibrio tra un’ampia fornitura e il rischio di scadenze e sovrastoccaggio, è cruciale per contenere i costi e gestire con successo un supermercato.
Inoltre, si può anche valutare l’opzione di acquistare un negozio già avviato da tempo e attivo, per ridurre i costi di investimento iniziale, mentre la gestione dell’attività viene trasferita direttamente dalla vecchia gestione.
É possibile prendere in considerazione anche l’apertura di un supermercato in franchising. Affidarsi ad un marchio già noto può offrire numerosi vantaggi in termini di reputazione e affidabilità, grazie alla fiducia che la clientela ripone nel brand, oltre al fatto di poter sempre contare sull’assistenza e il supporto fornito dall’azienda madre per l’arredamento, la fornitura e la formazione del personale. Questo implica sicuramente una riduzione dell’investimento iniziale e dei costi di gestione, un minor rischio imprenditoriale, ma comporta anche una diminuzione dei guadagni, perché una parte dei ricavi sarà destinata alla casa madre.
Al di là di questi elementi tecnici, il successo di un supermercato, come di qualsiasi altra attività commerciale a contatto con il pubblico, dipende anche dal rapporto instaurato con i clienti, basato su gentilezza e fedeltà. Inoltre la professionalità e le competenze imprenditoriali del titolare sono alla base di una corretta gestione, il cui successo deve basarsi anche su un’ottima strategia di marketing, online e locale, che sia in grado di fidelizzare i clienti attraverso programmi fedeltà dedicati.